PAESAGGI

Bivio   olio su tela   cm. 50×50   anno 2018

Nell’ inverno solitario c’è un bivio: a destra una strada ampia ma lunga, che risulta difficile man mano che la si intraprende ma che porta dritta molto in alto; a sinistra una strada defilata, meno ripida della precedente ma che porta più in basso, verso una meta abbastanza vicina ma modesta.
Quante volte, nella nostra vita, trovandoci di fronte ad un bivio, abbiamo scelto la strada più  alta?  Forse bisognerebbe averlo fatto sempre. Considerando che nelle difficoltà si è soli, il percorso è scomodo e c’è un gran freddo, tanto vale allungarsi un poco più su, senza accontentarsi di una relativamente facile ma meschina stazione di mezzo .
Accontentarsi oggi può voler dire rimpiangere domani e, forse, non solo domani.

Via via, andiamo a Klingenbrunn Olio su tela 2018

Via via
Svegliarsi presto e correre via
lontano, lontano. Via
via, via, via, via da tutto questo
odore di morte
che ha cancellato in un lampo
la bella estate calda
giovane, fragrante
beata. Estate che cuoceva le persiane
delle finestre chiuse. Mattine di sole
a ridere e a nuotare.
E’ tutto cosi’ definitivamente finito
irraggiungibile, remoto.
Si, la ricorderemo
ah, se la ricorderemo tutti
la bella estate chiara!

Collezione privata di Monaco di Baviera Germania

In via Filippini
Olio su tela da vele
Cm.50×50
Anno 2018
Sera
Olio su tela cm.50×50
Anno 2021

Ho visto stelle e stelle nel cielo nero, e ancora stelle, milioni di stelle in quel cielo così nero da averne paura. Ed ho pensato al moscerino della frutta, che vive la sua tenue vita nello spazio della cucina e a lui sembra un mondo grande immenso da esplorare. Così noi siamo il suo terremoto quando spostiamo la carta su cui si posa. E siamo talmente grandi che il moscerino non riesce neppure a vedere come siamo fatti, tanto siamo immensi per lui. Forse crede che siamo Dio, il moscerino della frutta, e ci prega perché lo lasciamo vivere nel suo paradiso terrestre, che è soltanto un piatto con tre limoni che diventano ogni giorno un poco più appassiti. Ma forse il moscerino li trova montagne da esplorare e da cui trarre il suo infinitesimale sostentamento, e neppure se ne accorge che le sue montagne stanno avvizzendo. Magari non  ne ha il tempo perché muore prima. Chissà, forse anche per noi è così. Noi che siamo così piccoli, e si vede quando è sera e la nostra casa è solo un punto di luce, da lontano.

L’immutabilità della Fede
Olio su tela cm.50×50
Anno 2020

In una giornata di sole pallido, il lungadige è ombreggiato dalla casamatta  che impedisce transitoriamente la vista. Qualche passo e compare l’eterea visione della Cattedrale,  inondata da un chiarore diffuso opalescente.
Sotto scorre l’Adige, dal colore degli occhi chiari. “Quando il tempo è buono, l’incantevole Verona ha gli occhi glauchi”, avrebbe detto il grande pittore veneto Tiziano Vecellio, che amava  in modo particolare gli occhi chiari. Si: Verona ha occhi glauchi, lunghi e sinuosi. E le ciglia sono tutti I suoi ponti.

Fiocca
(Verona, Arena e Mura Gallieno)
Olio su tela cm.50×50
Anno 2021
Il dipinto è stato ispirato da una foto antica di Silvana Xamo, che ringrazio infinitamente !

“Con la sua cicca incollata sul labbro il monello
Va fischiettando e d’un tratto si ferma a guardar
chi dorme là sulla panchina c’è una bimba ohibò!
sotto la neve, piccolina, stare non si può !
Fiocca, la neve fiocca
ed ogni cuore sogna un dolce focolar
lieve, vien giù la neve
e a cuore a cuore ci si può scaldar…”
Cantava la canzone la mia mamma, il mio
scricciolo canterino. Cantava e lavava, e dopo stirava e cantava e correva, energica e forte, quella briciolina di donna tutta energia.
Ma quando si fermava davanti al vetro appannato della finestra, lo puliva un poco con la mano e restava in silenzio, con i suoi grandi occhi neri, a guardare la neve.
Ma è passato tanto tempo…

Zuccherino – Verona sotto la neve
Cm.50×50
Olio su tela Anno 2018

Larghe falde di neve come leggeri, ampi fiocchi di bambagia mi entravano negli occhi, mi si fermavano sulle ciglia, sulla frangia, così, guardando i lampioni, mi sembravano grosse stelle luminose, con barbagli lunghi come lame affilate. La pulizia di quella neve improvvisa mi riempiva il cuore, come un mazzo di mimose stretto al petto, a primavera. E quel profumo, ah, l’inconfondibile aroma…… Lo senti anche tu, l’odore della neve?

Carrara settembrina
Olio su tela cm.50×50
Anno 2020
Verona, ponte Scaligero dopo la piena dell’Adige
Olio su tela cm. 50×50
Anno 2021

Molti anni fa il grande Adige straripava. Era novembre, e pioveva e pioveva e il fiume faceva paura: non avevano ancora costruito la diga del Chievo e il fiume correva oltre le alte campate dei ponti, invadendo le strade. Nella sua furia rovinosa, l’Adige si trascinava a valle tronchi d’albero, cadaveri di animali, piccole imbarcazioni, gomme d’automobili e resti di suppellettili di case. La gente lo guardava attonita e i bimbi cercavano rifugio nella mano grande e calda dei loro padri.

Ah, Italia!
Olio su tela cm.50×50
Anno 2018

Mi piace pensare alla vita dietro ad una finestra  socchiusa, all’amore consumato nell’intimità di un’alcova protetta dalla porta-finestra di un balcone. E a qualcuno appoggiato al davanzale di quell’altra finestra. Alla brina sui tetti, d’inverno, quando rincasano dal lavoro i padri nebbiosi, mentre le mamme adagiano sui taglieri polente gialle e fumanti come piccoli soli.
Mentre scende la brina della sera, un piccione intirizzito mi si para davanti e mi guarda: “fermati anche tu”, sembrano dire i suoi occhietti lucidi, “prendimi fra le tue mani calde, toccami. Vedi? Io non ho paura …”

Soavemente
Olio su tela cm.50×50
Anno 2019

“Sono sbocciati all’improvviso i fiori soavemente rosa degli oleandri, che spandono il loro profumo amaro su  questa giovane estate rovente. Un’altra estate a lasciarsi accarezzare i capelli dalle onde del mare, a crollare, la sera, sul letto e dormire estenuati dalle nuotate. Un’estate lunga e senza sogni.”
Così scrivevo pochi giorni fa, mentre dipingevo questo quadro, ma è bastato un temporale a cancellare tutto. Ora, dell’estate appena nata rimane solo uno sbiadito ricordo e quest’immagine. Soavemente rosa.

Battello olio su tela 50×50 anno 2018

Come in tutte le cose, c’è sempre un doppio significato nell’acqua: liquido accogliente prenatale e terribile veicolo di morte.
L’acqua affascina e uccide, sostiene e travolge, in un turbinio impalpabile ma letale di trine e di marosi, di gorghi e di spuma, che avvolge e schianta. Eros e thanatos.

Valzer n°2 – Dmitri Shostakovich cm.50×50 – 2020

In un certo giorno, i cavalli sfilano lungo le vie principali della mia città. Sono tantissimi e belli, di razze e colori diversi, alcuni montati dal fantino, altri accompagnati a briglia, altri ancora appaiati o in quadriglia per trainare calessini o carrozze.
I cavalli sono creature orgogliose, che mostrano un portamento elegante anche quando sono agghindati con pesanti bardature, bizzarri pennacchi sulla testa, criniere e code intrecciate con nastri variopinti, aggiogati a carrozze ingombranti.
Un cavallo sa di essere bello e la sua andatura fiera lo dimostra. Forse, ė bello proprio per questo.
Quando arriva la  grande carrozza scura, quattro cavalli lucidi e alteri la trainano con noncuranza, mentre la banda suona  nella piazza piena di gente. Il tutto genera un tumultuoso tuffo al cuore. Come si fa a fermare un momento come questo?
La frenesia si attenua piano con la musica, mentre si allontana la grande sagoma nera verso una grigia striscia di case ed un cielo pallido, dove un gabbiano stride, lacerando  l’aria come il pianto di un neonato.
Improvvisamente ci sentiamo piccoli come gabbiani. Anche un poco tristi. Festa finita.