PERSONE

Angeli
Olio su tela Cm.30×40
Anno 2020

Un giorno, il prete ha detto che gli Angeli non hanno ali ma che vivono in mezzo a noi. Sono persone forti, che il Signore ha messo vicino a chi ne ha più di bisogno perché non sia solo ad affrontare il peso della vita. Anche a me, che sono così fragile e sola, il Signore ha messo vicino un Angelo. E quell’Angelo sei tu. Non basterà la mia vita per ringraziarlo di questo.

Rosà rosæ
Olio su tela cm.50×50
Anno 2023

Il cielo era denso d’afa cittadina.
I climatizzatori sfiatavano aria calda dalle grate delle cantine che davano sulla strada,  ma i limoni fiorivano accanto ai loro frutti maturi.
Erano belle le sue scarpe lucidate?
Lui era dolcemente castano, con occhi topazio orlati di ciglia come i raggi del sole.
Forse era un invitato a qualche cerimonia: pettinato, con un orologio meccanico al polso,  la giacca del completo appoggiata sul letto. Un giovane un poco fuori moda e fuori schemi che poteva conoscere ed aver letto in lingua originale Baudelaire, Verlaine ed Hegel:
un delicato intreccio di culture sconnesse fra loro ma adatte a soddisfare la sua curiosità.

Maglietta bianca e gialla  Olio su tela cm.50×50  Anno 2022


Per la festa di Santa Lucia, le avevano regalato un cucciolo biondo, che tremava di paura nel cestino dov’era stato nascosto per renderlo sorpresa. Come lo vide, lei lo prese in braccio e lui, sentendo il suo rassicurante tepore, si addormentò beato.
È incredibile come gli animali riescano a capire l’amore. Hanno l’ istinto che li guida, oppure siamo noi umani troppo deboli, insicuri, insensibili, costruiti, per non capire chi ci ama veramente e di cui ci si può fidare?
Così lei amava il suo cane, che le cresceva vicino bello e forte. Anche se stava diventando grandicello, aveva mantenuto la dolce abitudine di sonnecchiare tra le sue braccia, dopo le corse in campagna. E lei se lo coccolava felice, orgogliosa di faticare un poco portandolo in braccio, così deliziosamente morbido e pesante.

Dittico dei Malinconici:  Lui.  Olio su tela. Cm 30×40  Anno2023 

Aveva trovato il coraggio di farsi conciare in quel modo cominciando da un tatuaggio, una piccola rondine dietro al polso, nascosta dal cinturino dell’orologio. E gli era piaciuto.
Poi, ne erano seguiti altri: dietro alle orecchie, sul braccio sinistro, sulle scapole, e infine sul petto. Le gambe non le aveva toccate: gli sembrava roba da donne.
I capelli erano venuti di conseguenza.
A volte si svegliava nel cuore della notte e si toccava la testa. Poi, col passo del leopardo, guadagnava lo specchio del bagno per rassicurarsi che tutto andasse bene così. Pensava che sarebbe andato sempre bene così, anche da grande, come diceva, cioè da vecchio. Ma si, la vecchiaia era così lontana, una faccenda che toccava agli altri, non a lui. E la sua barba bionda sarebbe rimasta così per sempre.
Ne era valsa la pena: piaceva alle donne. Quasi a tutte.
Non voleva ammetterlo, ma si era combinato così per Lei.
Ma forse lei non lo vedeva proprio. Forse, perché una volta era arrossita, passandole accanto. Almeno, gli era sembrato.
Era bellissima. Lei così lontana.

Dittico dei Malinconici: Lei.  Olio su tela.  Cm. 30×40   Anno 2023

Doveva essere una bambina bella, con quegli occhi seri, da perdersi dentro.
Sicuramente ne era consapevole.
Poi è successo qualcosa e le sembrava che tutti capissero, provava vergogna.
Era Lui, l’Amore?
Lo vedeva passare di mattina presto, andando a scuola. Una volta lo ha persino sfiorato, svoltando l’angolo della strada. Si era sentita morire: aveva un profumo di mandarino, di sapone di Marsiglia e una punta amara di neroli. Sorprendente su di lui, così bello e selvatico. Quel profumo leggero leggero, sottile come un alito di vento, le si scolpì nel cuore e lo cercò invano tutte le mattine, all’angolo di tutte le strade. Lui così lontano.

Tu sei quello che io sono stato, io sono quello  che tu sarai. Olio su tela cm. 62,2 x 56,6 – 2023

Perfino il naso non è più quello di una volta. Così si è lasciato andare, salutando l’antica barberia.
Da anni spera che un miracolo cambi la sua vita: sopravvive, non si può neanche definire vecchio. Ma perché gli altri  trovano anziano uno della sua età?  Perché la gente non si fa i fatti propri?
Bei tempi quando, per essere felice, bastava  contare le rondini del cielo, che comparivano di colpo dalle nubi lontane: un punto, due, quattro ed era subito la bella stagione italiana, lunga lunga che non finiva mai! La bella stagione dai mille profumi, col mare e con le lucciole nei campi, quando il sole si nascondeva in mezzo agli alberi e là, come un diamante, brillava Venere, prima di sera.
Sarà così anche quest’anno?
Per te che sei giovane, può darsi. Per lui, sarà ancora più bello. Tutto ciò che si ritrova e si credeva perduto, è una cosa meravigliosa.

Capitano, mio capitano!  Olio su tela. Cm.50×50.  Anno 2019

Quando la terra trema
mi avvolgi le spalle con dolcezza
come se fossi un cucciolo. E mi sorridi
così non ho paura.
Quando annaspo nei sogni cattivi della notte
ti avvicini piano per calmare il mio affanno
col tuo corpo prezioso.
Capitano, mio capitano
hai trasformato il mio deserto d’amore
In un’alba fiorita. Con te sarebbe bello
anche morire.

Ragazzo bello. Olio su tela cm. 50×50       Anno 2022

Sai? Pensavo, prima, mentre stavo dipingendo tutti quei tuoi capelli.
Pensavo che tu, fra poco, non sarai più così.
Tempo qualche anno, lascerai la tua criniera fulva, orgoglio della mamma e delle nonne, sul pavimento di una qualche barberia. Ti troverai finalmente una persona che non ti dica ogni due secondi quanto sei bello e, magari, la sposerai.
Così, per caso, un giorno lei troverà uno scatolone pieno zeppo di foto tue, le guarderà incuriosita e ti dirà: “ma questo, eri tu?”
E tu ricorderai quando la gente, per strada, ti guardava come lei stava guardando le tue foto: con gli stessi occhi pieni di ammirato stupore. Da quanto tempo la gente aveva smesso di guardarti così?
All’epoca, tu pensavi che fosse naturale. Che sarebbe sempre stato così, cioè che, entrando in un locale, tutti si sarebbero sempre ammutoliti per un attimo, per ammirare il tuo splendore strano, affascinante, remoto.
È la vita, ragazzo bello. La vita tanto più toglie quanto più dà.
Fattene una ragione.

Scarpette verdi. Olio su tela. Cm.40×50    Anno 2022

Non riesco a pensare a lei come ad una donna. Per me è un folletto bruno coi capelli danzanti e la pelle dorata dal sole.
Mi meraviglia il modo pieno di stupore con cui si accosta alla natura o la noncuranza nel raccogliere i bei capelli scuri in una coda di cavallo.
Rimane, perciò,  nel mondo incantato dell’infanzia, mentre infila i piedi nudi nelle sue scarpette verdi….

Assorta.  Olio su tela. Cm.30×40.  Anno 2022

Gli occhi sono lo specchio dell’anima? Non so.
Secondo me, gli occhi sono lo specchio dei sogni e la bocca è lo specchio del cuore.
Se un cuore è spezzato, non ruesco a vederlo dagli occhi, bensì dalle pieghe amare attorno alla bocca, che vi giace dentro, riarsa, mentre gli occhi, più in alto, continuano a sognare.
Ma la tua bocca è fresca come i petali di un fiore così, per pudore, ripari i tuoi sogni con gli occhiali da sole.

Inquietudine
piccolo ritratto di Simonetta e del suo gesto
Olio su tela cm.23×30
Anno 2020

Passava davanti allo specchio con un certo timore: qualcuno le aveva detto che sarebbe saltato fuori Satana, se si fosse specchiata a lungo. Questo la inquietava, soprattutto nella penombra della sera, quando il crepuscolo lasciava lunghe ombre sui pavimenti lustri e consumati delle stanze vuote.

La notte dell’Ibis
Olio su tela cm. 60×90
Anno 2023

Quando la terra brucia
scende la notte sulle foglie dei platani
che cadono lungo il viale
e sembra autunno anche sul tuo viso
scavato di nostalgia.

Selvatica notte
sfiorata da un battito d’ali
l’ibis ha spazzato via il pianto o forse
lo ha soltanto allontanato
con un sorriso. Per un attimo.

Dov’è il mio giardino? olio su tela cm.40×50 2023

Da piccolo stavo coi miei fratelli in una casina e dormivo in una scatola di cartone. Ogni tanto c’erano delle persone che entravano nella casina e qualcuno dei miei fratelli se ne andava via con loro.
Un giorno ho lasciato anch’io la casa piccola e sono entrato in un posto buio. Avevo tanta paura perché questo posto si muoveva velocemente e faceva rumore.
Ma dopo mi hanno portato in un luogo bellissimo. Era sera e io ero tanto stanco. So che sono stato lavato con acqua tiepida e che c’era un venticello caldo che mi asciugava mentre mi accarezzavano e mi dicevano cose belle. Mi hanno fatto anche bere acqua fresca ma io avevo tanto sonno.
Il giorno dopo ho visto una distesa enorme verde, con fiorellini bianchi e gialli e tutti mi parlavano con dolcezza .
Ho mangiato cose buonissime ed ho corso tanto. Ho giocato con la mia nuova famiglia ed ero felice.
Poi sono tornato nel posto buio che correva e correva. Sono stato lì tanto tempo: non saprei dire. La mia famiglia è arrivata qui, dove il cielo è grigio e cadono foglie fredde e bianche, come piccoli petali gelati di fiori trasparenti. C’è aria, ma è fredda e le porte sono quasi tutte molto alte e non si possono varcare.  C’è tanta gente là fuori, è seria e cammina svelto. Ci sono scatole altissime, che s’illuminano di sera, e luci e cani tutti legati ai loro familiari.
Ma non ci sono i rami d’olivo, da trascinare di corsa mentre la mia famiglia è allegra, e il sole dolce, che scalda il pelo, è andato via.
Dov’è il mio giardino?

Prima preghiera: Matteo a un anno  Olio su tela  Cm. 50×60  Anno 2022

Avevi in mano una cartina e la tenevi con cura. Le manine giunte sembravano in preghiera. Così la mamma ti ha fotografato e tu sembravi uno di quei putti di Andrea Del Sarto. Ci ho pensato tanto prima di trasformare in una pittura quella foto: mi pareva di essere invadente, di violare un qualche intimo segreto fra voi due. Una preghiera è una scintilla divina ed anche la mano più rispettosa può sciuparla. E se fosse davvero stata una preghiera?

Venezia, Carnevale al Caffè Florian
Olio su tela cm. 90 x 74,5
Anno 2019
Per gentile concessione del Signor Matteo Büttner

Questo è uno dei pochi grandi quadri che ho fatto. Volevo andare indietro nel tempo e ricordare l’atmosfera del caffè Florian, nel quale sono davvero stata con lui. A volte, una mezz’oretta in un bar può segnare una vita così profondamente da cercare quell’atmosfera, quei momenti, quei colori, quella dolce parlata veneziana per anni. Si. Vale la pena di andare fino a Venezia per bere un caffè, come si faceva da giovani, per goliardia. O per nostalgia?

Matteo e il tablet
Olio su tela cm. 50×50
Anno 2021

Un raggio fioco di luce fredda illumina lo scorcio del tuo viso. Sei un giovane uomo che non conosco. Ho il cellulare pieno di foto tue e non ti conosco.  So come sono i tuoi occhi, i tuoi capelli, le tue mani, e ti ho visto crescere poco a poco, ma non conosco i tuoi pensieri. Così mi sono stupita della tua repentina, insolita scelta di carriera e di vita. Ogni volta che vedo al telegiornale qualcuno che fa il tuo lavoro prego per te e dico al Signore che ti conservi sano, forte e coraggioso come sei. Sicuro della tua fresca, solida vita. E ogni volta, mi stupisco di te. E, in fondo al cuore, ne vado fiera.

Matteo al fiume olio su tela cm.100×70 – 2018

Camminiamo ancora sull’arenile
ora come allora
ed è passato appena qualche giorno
dalla baldoria del ferragosto:
la gente, dimentica di tutto
giocava nell’acqua torbida.

Ora il silenzio. La sabbia, liscia d’impronte
si stende
come una veste di seta chiara
e si lascia lambire
dalla trina lunga e spumosa
delle onde leggere
terse, pulite e impalpabili
come il gioco di luci
sul tuo viso
che cerco invano di afferrare
nella fissità d’una foto.

Una miriade di ombrelloni
chiusi
dritti e allineati come soldati
è ciò che rimane
della popolosa estate
che si dissolve
in foggia di nuvole felpate
enormi batuffoli bianchi
a volte anche un po’ scuri
o un po’ grigi e piombosi
che si stagliano
nell’azzurro del cielo.

Settembre
e l’estate muore così
improvvisamente
e definitivamente
nel cuore limpido e fresco
d’un pomeriggio di sole.

Alla luna Olio su tela cm.50×70 Anno 2023

Lei è cresciuta in un battito di ciglia. Incredibile la sua trasformazione da bimbetta paffuta in aristocratica giovane donna dalle membra affusolate e dal portamento da Nefertiti. Sbalordita, l’ho ritratta guardando una sua fotografia. In cielo la luna cangiante come lei, come la vita.

Naibe Olio su tela cm.60×70 anno 2023

Camminò per lungo tempo
immerso nella spiaggia fresca
deserta di sera
finché la scorse
a un tratto.
Naibe aveva la pelle chiara
sotto la veste leggera
bianca come la ferma luna.

Portava i capelli scuri
lungo il collo e le spalle
e bruni
aveva due segni che s’incurvavano
e incorniciavano gli occhi.
Ma i suoi occhi erano verdi
e chiari come le acque del Nilo
e in essi
il suo cuore
sprofondò.

Ricordo di un’antica poesia egizia

Arcadia. Il posto di Dio
Olio su tela
Cm.70 x 80
Anno 2023

La mamma, seduta ai piedi del letto per farla addormentare, le diceva di fare il segno della Croce e di recitare una preghiera:”Mamma bella, Signor  benedetto, Sant’Antonio, fate che stiamo tutti bene,io, la mamma, il papà,  Anna Maria, le zie, e tutti quanti, anche quelli che sono in Cielo.”
E se ancora non dormiva, doveva contare le pecore, che quelle erano tante nel grande Giardino pieno di lucciole , azzurro e verde come i suoi occhi.
Il tempo passava, la mamma se n’era andata in Cielo, e lei era rimasta da sola con lui e con lui. La domenica leggeva il foglietto della Messa e la sera, prima di dormire, recitava la preghiera. Poi arrivavano le pecore, nel verde e nell’azzurro del grande Giardino pieno di lucciole .
Il Paradiso dev’essere un luogo bellissimo. Pieno di stupore, di lucciole e di pecore. Il posto di Dio.

La rossa stagione cm.70×80 anno 2023

Notte limpida stasera e senza vento:
aria di novembre.
È il mese che ti ha messo al mondo
quello che preferisco
quello che mi fa sognare
quello dai mille colori del fuoco
e della terra cosparsa di foglie.
Il mese della morte e dei cachi
delle bacche gialle e vermiglie
dell’odore della pioggia.
Il mese dell’amore al calduccio
dei frutti di rosa canina
della nebbia brumosa d’autunno
di lingue di fuoco crepitanti
nei camini dell’infanzia.
È il mese delle castagne arrostite
che bruciano e anneriscono le mani
che ti scaldano dentro fino al cuore
col rigoglío del vino novello.
È il mese dei pensieri d’amore
della gioia di te che sei nato
del profumo delle fate dei boschi:
è il mese della fantasia.

Autoritratto coi polli giganti olio su tela cm 60×70  anno 2024

Parlare di sè é inelegante. Lo so.
Nessuno mi ha commissionato questo autoritratto coi polli giganti, non ho neppure questa scusa.  Pura vanità .
In questo strano mondo di selfie, mi sono ritratta guardando una serie di foto fatte in famiglia, perché trovo che il dialogo con qualcuno sia sempre migliore che scattarsi tristemente una foto da soli.
Mi sono vestita tanto, come amo fare perché trovo poco espressive le mie membra scarne.
Maglione gigante e pelliccia fintissima,  roba che Whisky, in confronto, è un cane pelato.
Sgargiante e gonfia come un gallo cedrone.
Ma si, ma si, che bello prendersi in giro!